L’isola dei battiti del cuore di Laura Imai Messina – 2022 Piemme
L’ho scelto in biblioteca, così d’istinto, mi ha catturato il titolo.
Se vi piace l’ambientazione, la cultura, il paesaggio, il pensiero giapponese, allora è il libro che fa per voi.
Racconta di Shuichi, un adulto che rievoca i ricordi di bambino nel momento in cui ritorna alla casa dove ha vissuto. Da poco la madre non c’è più. La casa è vuota, non sa che farne, e così inizia a liberarsi, con fatica, di tutte le cose di una vita, vissuta da sé stesso, dalla madre.
Però capitano una serie di avvenimenti incomprensibili, trova cassetti aperti, pacchetti che spariscono, soprammobili spostati, finché, da lontano, casualmente vede un bambino entrare nel garage ed uscirne con le tasche piene. Inizia così una storia dolorosa, affascinante, divertente tra Shuichi e Kenta. Non ti racconto altro per non compromettere la scoperta.
“Nel sud-ovest del Giappone, in una pozza di mare condivisa da due province, Kagawa e Okayama, nuota un’isoletta unica al mondo: Teshima.
Partendo dalla capitale, bisogna salire su un aereo, poi su una nave, prendere un autobus e servono infine un mucchio di passi per allacciare tutti i trasferimenti.
Sulla punta orientale dell’isola, in un luogo appartato alla vista, sorge un piccolo edificio con una grande finestra che si affaccia sul mare. Lì sono catalogate le pulsazioni del cuore di decine di migliaia di persone, alcune vive altre già ombre, provenienti dai luoghi più disparati del pianeta.
Si chiama Shinzo-on Akaibu, l’Archivio dei Battiti del Cuore”.
Leggerò sicuramente altri libri dell’autrice, mi piace come e cosa racconta.
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